Una batteria elettronica è Strumento musicale elettronico relativamente moderno. Se vuoi conoscere la storia della batteria elettronica [CLICCA QUI]
Nonostante molti puristi della batteria tradizionale, l’acustica, storcano spesso il naso, la variante elettronica offre diversi vantaggi, sia alle persone che vogliono imparare a suonare questo strumento sia ai batteristi esperti che devono allenarsi in casa, sia a quei batteristi che preferiscono questa versione all’altra.
Oggi vedremo da cos’è composta la batteria elettronica e il funzionamento di una batteria elettronica!
La batteria elettronica è composta da alcune componenti principali tra cui i pad, i trigger, i tom, il rullante, i piatti elettronici, il charleston, la cassa e il rack. Questo strumento può essere collegato a sistemi software e programmi specifici, oppure direttamente al pc o al mixer, per caricare basi musicale ed esercitarsi con stili e ritmi diversi (alcuni modelli possono anche registrare senza l’ausilio di mezzi esterni).
I Pad
Le componenti essenziali della batteria elettronica sono i pad, perché da essi dipende il suono dello strumento, ovvero le superfici da colpire con le bacchette il cui aspetto può ricalcare quello dei tamburi delle batterie tradizionali, oppure essere completamente differente.
All’interno questi dispositivi hanno delle resistenze elettriche di tipo FSR, oltre a dei trasduttori piezoelettrici che generano un segnale elettrico ogni qual volta il pad viene battuto. Ogni pad all’interno ha una serie di trigger, delle componenti elettroniche che riproducono determinati suoni in base alla dinamica dei colpi. Ovviamente la qualità dei trigger influisce direttamente sul suono della batteria elettronica, poiché trigger sofisticati sono in grado di riprodurre dei suoni simili a quelli delle vere percussioni, ottenendo sonorità molto realistiche e stimolanti.
La maggior parte dei pad è rivestita in gomma, una soluzione semplice ed economica, mentre in alcuni modelli sono presenti le pelli mesh che attutiscono il colpo della bacchetta garantendo così il massimo della silenziosità e danno una sensazione di rimbalzo della bacchetta più reale rispetto alla gomma. Ogni batteria può avere diversi tom, ovvero i tamburi, ognuno dei quali riproduce un suono specifico, acquistabili anche separatamente in base alle proprie necessità musicali. Nei set più economici i pad possono riprodurre un solo suono, mentre nelle batterie elettroniche di fascia medio alta i pad sono in grado di riprodurre un’ampia varietà di suoni, ad esempio i pad di rullante possono avere un suono di pelle al centro ed un suono di bordo di rullante all’estremità.
Le dimensioni di un pad elettronico di batteria elettronica sono generalmente di 10″ (pollici) quindi più piccoli rispetto ai normali tamburi per batteria, col vantaggio che possono essere posizionati in maniera più comoda da suonare rispetto ad una batteria vera. Le dimensioni rimangono identiche infatti per tutti i pad indifferentemente se il suono che ne viene fuori è di un tom da 10″ o di un timpano da 16″.
Il Modulo Sonoro
Il segnale elettronico viene trasmesso tramite cavi a un modulo di batteria elettronico o digitale detto centralina o modulo sonoro (“cervellone” come viene talvolta chiamato), sintetizzatore o altro dispositivo, che quindi produce un suono associato e attivato dai pad quando colpiti. Essa è una parte fondamentale, che comanda tutti i vari pezzi e permette di configurare i suoni, i ritmi ma anche di introdurre le basi musicali di appoggio ed eventualmente i metronomi per lo studio delle ritmiche.
La centralina è naturalmente una delle componenti più costose di una batteria elettronica, infatti quelle professionali possono arrivare a simulare oltre 250 suoni differenti. Il modulo per batteria è generalmente montato su un supporto, in modo che il batterista possa raggiungerlo facilmente e vedere il suo display e altri indicatori visivi. Sul retro o sulla parte superiore del modulo per batteria c’è un patch bay, con un numero di jack etichettati per collegare i sensori, le uscite audio e gli ingressi o le uscite MIDI.
I moduli batteria in genere contengono preset “drum kit” nella loro memoria. Ogni drum kit ha suoni diversi, come i tamburi jazz suonati con un suono “brushes”, tamburi rock, tamburi latini, tamburi africani o suoni di batteria sintetizzati da drum machine degli anni ’80. Alcuni moduli di batteria elettronica, come il TD-12 di Roland, includono anche suoni non di batteria, come organo, basso elettrico, orchestra e così via, che possono essere attivati utilizzando i sensori del kit di batteria. Alcuni preset includono anche effetti appropriati al drum kit o al genere associato.
Il modulo per batteria può anche contenere unità di effetti, come compressione audio, riverbero ed equalizzazione. Può offrire inoltre controlli per regolare la sensibilità dei diversi pad e piatti, modificare il suono dell’accordatura della batteria, regolare il “ronzio” del rullante, l’attenuazione della grancassa e così via. Il segnale audio dal modulo per batteria può essere collegato a un amplificatore per tastiera oa un sistema PA per l’utilizzo in un’esibizione dal vivo, ascoltato con le cuffie per esercitarsi in silenzio o collegato a un mixer audio per una sessione di registrazione.
La Grancassa
Tra le altri componenti fondamentali c’è naturalmente la cassa elettronica, composta dal tamburo e dal pedale, tuttavia alcuni modelli hanno solamente il pedale e un battente che riproduce il suono della grancassa, per limitare lo spazio d’ingombro. Se si deve usare un doppio pedale, si deve utilizzare un pad più largo in modo da poter suonare con due battenti.
Il Rullante
Non può mancare ovviamente il rullante, dotato di diversi trigger per offrire suoni differenti in base al tipo di colpo e alla zona colpita.
Il Charleston e i Piatti
Ci sono inoltre il charleston, azionabile con il pedale e i vari piatti elettronici, dotati anch’essi di pad per simulare il suono emesso dalle batterie classiche. I pad per i piatti sono diversi da quelli dei tom e del rullante. Possono essere di diverse forme. Alcune batterie elettroniche hanno i piatti che sono di forma tonda ed alcuni li fanno con solo una parte della circonferenza del piatto. Questi pad per i piatti possono avere un solo suono, come i pad dei tom oppure diversi suoni. I modelli superiori dei pad di piatti elettronici hanno diverse zone di percussione dove si possono ottenere, a seconda di dove si suona, il suono della campana, del piatto e del bordo, su un unico strumento.
Il pad del charleston, a seconda se si parla di un set economico o di uno più professionale, può essere completamente diverso nei due casi. Nelle batterie economiche il pad del charleston è un normale pad come quello dei tom mentre, nei set professionali esiste un controller a pedale che simula il pedale di un vero charleston di batteria, influenzando anche il suono del piatto superiore. Questo permette di avere il suono aperto ed il suono chiuso
Questi piatti si montano su una tradizionale asta di charleston di batteria o dei pedali elettronici appositi, collegati al modulo sonoro.
Il Rack
Un’ultima componente è il rack, la struttura che regge tutti i vari elementi della batteria elettronica, che non influisce direttamente sul sound ma sulla configurazione dello strumento. Il rack è quasi sempre modulare e richiudibile, permette di aggiungere bracci e altre estensioni ed è possibile riporlo in spazi ridotti. Alcuni rack professionali hanno agganci particolari per offrire il massimo livello di personalizzazione.