Oggi 5 dicembre 2021 è venuto a mancare Vincenzo Restuccia, noto batterista italiano. Avevo già sentito parlare di lui però ero allo scuro di tutto quello che riguarda la sua celeberrima carriera. Per questo motivo ho aperto il computer, ho cercato online e devo dire purtroppo di aver trovato poco, o per lo meno non abbastanza secondo la mia umilissima opinione.
Allora proprio per questo motivo ho voluto scrivere questo articolo riassumendo in breve per ora, ma con la promessa di approfondirla in futuro, la sua storia in modo tale che chi non lo conoscesse approfonditamente come me o chi non lo conoscesse per nulla ne venga a conoscenza.
Suonare la batteria di nascosto
Vincenzo Restuccia è stato un batterista italiano nato a Napoli il 19 marzo 1941. Era probabilmente, anzi certamente, uno dei batteristi italiani più registrati di sempre. La sua figura è stata di spicco per la futura evoluzione del drumming in Italia.
Restuccia, inoltre, è stato uno dei session man che hanno accompagnato il rilancio della musica italiana.
Forse è conosciuto da qualcuno di voi per essere il padre di Marina Rei.
In casa sua si respirava una forte passione verso il mondo musicale, in particolare verso quella classica, tanto che la madre seguiva delle lezioni di pianoforte. Restuccia iniziò studiando la fisarmonica col Maestro Petrigna. Il caso volle che Petrigna suonasse anche la batteria e di nascosto lui prese delle lezioni di batteria.
Ben presto iniziò a studiare la batteria seriamente e divenne allievo di Romeo De Piscopo, figlio di Giuseppe De Piscopo (batterista e percussionista nell’orchestra del Regio Teatro San Carlo di Napoli e nell’orchestra del Maestro Giuseppe Anepeta) e fratello del famosissimo Tullio De Piscopo.
Purtroppo nel 1957 a soli 20 anni, morì Romeo De Piscopo al termine di una serata con l’Orchestra degli ufficiali Nato di Bagnoli e la stessa sera anche Vincenzo stava suonando, ma in un’altra Orchestra (allora c’erano 2 orchestre per gli ufficiali e una per la truppa). Fu proprio lui a trovare il corpo di Romeo.
Successivamente andò a studiare nel Conservatorio di L’Aquila con il maestro Striano e dopo essersi diplomato in percussioni si trasferì a Roma.
Dal conservatorio ai 45 giri passando per Morricone
Fu proprio a Roma che Vincenzo Restuccia iniziò a farsi conoscere: lavorò come session man per la RCA Italiana (casa discografica dal marchio ormai dismesso), collaborando spesso con il famoso compositore Ennio Morricone, con il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza e lavorò anche per la realizzazione di alcuni 45 giri.
Nel corso degli anni a servizio della RCA registra un quantitativo infinito di dischi per artisti del calibro di Fabrizio De Andrè, Claudio Baglioni, Sergio Endrigo, Angelo Branduardi e moltissimi altri.[CLICCA QUI PER VEDERE LA SUA DISCOGRAFIA]
Sempre a Roma Vincenzo si innamorò di una collega: Anna Giordano, una violinista che poi sposerà. Nel 1969 Vincenzo diventa papà di Marina Restuccia (cantante con lo pseudonimo di “Marina Rei”).
Divenne batterista della Rai prendendo parte a innumerevoli trasmissioni televisive e partecipando, fra l’altro, a ben otto edizioni del Festival di Sanremo dal 1993 al 2000. Negli anni ’80 diventa insegnante di batteria al conservatorio di Perugia e al Saint Louis College of Music.
Dalla sua collaborazione con Ennio Morricone negli anni della RCA è nata una relazione lavorativa duratura seguendo il compositore nelle sue tournée come batterista ufficiale. Questo non gli impedisce, però, di esibirsi sul palco accanto alla figlia Marina Rei ogni volta che poteva.
Infine ho deciso di lasciar parlare la musica per questo vi consiglio il seguente ascolto Maddalena E. Morricone con alla batteria proprio Vincenzo Restuccia.
Buon ascolto!
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